15.10.2009
ARCHEOLOGIA
La Sfinge, il Principe e gli Dei: arte delle gemme in Aquileia romana
La sfinge, enigmatica figura tra gli spazi degli uomini e quelli abitati da bestie fantastiche. Con Augusto diventa simbolo dello Stato e del potere. Per la corte imperiale - e non solo - sarà espressione di ricchezza e status sociale. Il principe, signore di roma e sua immagine vivente, modello a cui ispirarsi rivendicando appartenenza e rango. Gli dei, padroni del tempo e dell'universo, ai quali rivolgersi con preghiere, voti o riti di oscura magia. Immagini diverse, prodotte su antiche gemme, a racocntare l'immaginario politico, sociale, culturale di Aquileia romana, attraverso la glittica, l'arte di incidere le pietre preziose: una delle grandi peculiarità che il passato ha lasciato a questa città fondata nel 181 a.C. in uno spazio strategico per traffici e commerci. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce un numero notevolissimo di gemme e di paste in vetro incise, più che a Pompei e nella stessa Roma. Segno che era qui che il materiale grezzo arrivava, veniva lavorato e poi venduto il tutto l'impero. Gemme perdute e gemme ritrovate in diversi luoghi di Aquileia, che con la realtà virtuale, vengono ricostruiti sulla base dei dati di scavo. Un percorso nel tempo che le gemme hanno attraversato accompagnando la fine dell'impero per i nuovi spazi del cristianesimo. Entrando, insieme al loro intatto valore intrinseco e simbolico, nelle corti delle nuove dinnastie gote, longobarde e franche. Il documentario, realizzato dalle Produzioni Televisive dell'Ufficio Stampa della Regione Friuli Venezia Giulia, ha avuto la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici per il Friuli Venezia Giulia, dell'Associazione Nazionale per Aquieia e del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia che, grazie al suo direttore, Franca Maselli Scotti - coordinatore scientifico del progetto - ha aperto archivi e magazzini consentendo la ripresa di reperti spesso inediti.
produzione: Ufficio Stampa RAFVG